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Continua a scoprire la storia di Dior
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I balli Dior

Fin dalla tenera età, Christian Dior instaurò legami profondi con gli artisti.

“Eravamo un semplice gruppo di pittori, scrittori, musicisti e stilisti, sotto l’egida di Jean Cocteau e Max Jacob.”

In quanto stilista, fu capace di tradurre nel linguaggio della moda la sua passione per le arti e infondere nelle sue collezioni la magia della musica, della letteratura e della danza, un approccio creativo ereditato in seguito anche dai suoi successori, come per esempio John Galliano, che con la sfilata Dior Haute Couture Autunno-Inverno 2003 volle celebrare la danza e il modo in cui il movimento può essere riprodotto ed esaltato, anche attraverso gli stessi indumenti.

Nel novembre del 1947, su richiesta dei suoi amici Christian Bérard e Boris Kochno, Christian Dior disegnò i costumi e la scenografia per lo spettacolo di danza classica “13 Danses”, con coreografia a cura del giovane Roland Petit, da poco nominato direttore della coreografia per i Ballets des Champs-Élysée, e musica di André Grétry. La concreta realizzazione degli abiti fu affidata ai prestigiosi atelier Karinska e Choumansky, mentre i cappelli furono foggiati da Maud Roser e i gioielli da Scemama.

Nel 2018 Maria Grazia Chiuri invitò la coreografa Sharon Eyal a ideare una straordinaria esibizione per presentare la sua collezione ispirata alla danza. L’anno seguente, disegnò i costumi per lo spettacolo di danza classica “Chapter 3: The Brutal Journey of the Heart”, capitolo finale di una trilogia dedicata all’esplorazione dell’amore. Ciascuna delle tute realizzate per l’esibizione simboleggiava un diverso stato del cuore, associato a un elemento naturale.

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06
Gli atelier dei sogni
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I balli Dior

Fin dalla tenera età, Christian Dior instaurò legami profondi con gli artisti.

“Eravamo un semplice gruppo di pittori, scrittori, musicisti e stilisti, sotto l’egida di Jean Cocteau e Max Jacob.”

In quanto stilista, fu capace di tradurre nel linguaggio della moda la sua passione per le arti e infondere nelle sue collezioni la magia della musica, della letteratura e della danza, un approccio creativo ereditato in seguito anche dai suoi successori, come per esempio John Galliano, che con la sfilata Dior Haute Couture Autunno-Inverno 2003 volle celebrare la danza e il modo in cui il movimento può essere riprodotto ed esaltato, anche attraverso gli stessi indumenti.

Nel novembre del 1947, su richiesta dei suoi amici Christian Bérard e Boris Kochno, Christian Dior disegnò i costumi e la scenografia per lo spettacolo di danza classica “13 Danses”, con coreografia a cura del giovane Roland Petit, da poco nominato direttore della coreografia per i Ballets des Champs-Élysée, e musica di André Grétry. La concreta realizzazione degli abiti fu affidata ai prestigiosi atelier Karinska e Choumansky, mentre i cappelli furono foggiati da Maud Roser e i gioielli da Scemama.

Nel 2018 Maria Grazia Chiuri invitò la coreografa Sharon Eyal a ideare una straordinaria esibizione per presentare la sua collezione ispirata alla danza. L’anno seguente, disegnò i costumi per lo spettacolo di danza classica “Chapter 3: The Brutal Journey of the Heart”, capitolo finale di una trilogia dedicata all’esplorazione dell’amore. Ciascuna delle tute realizzate per l’esibizione simboleggiava un diverso stato del cuore, associato a un elemento naturale.

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